Restauro palazzi

Brera (MI)

Restauro delle superfici interne di Brera- biblioteca Braidense

Milano 

2002 / 2004 / 2005

-sala cataloghi

-sala ingresso

-sala manoscritti

Il primo edificio che sorgeva nel luogo ora occupato dall’attuale Palazzo di Brera, nel 1171, era il ricovero degli Umiliati, che successivamente si trasformò in ordine religioso (i resti della chiesa di S. Maria di Brera si conservano oggi nel museo di Arte Antica del Castello Sforzesco). Soppresso l’ordine per volere di San Carlo, nel 1572 venne sostituito con quello dei Gesuiti che diedero origine all’edificio del “Collegium” secondo i dettami del progetto di Francesco Maria Richini. A caratterizzare il complesso erano il grande cortile circondato dal loggiato e dallo scalone a doppia rampa, che nel corso dell’ottocento vennero arricchiti con statue di illustre figure milanesi ed in particolar modo dal divino Napoleone-Marte pacificatore sito al centro dell’ampio cortile. Nel 1773 anche la famiglia dei Gesuiti venne abolita e con Maria Teresa d’Austria il “Collegium” fu trasformato in una scuola laica a cui venne annessa la Biblioteca e nel 1776 l’Accademia di Belle Arti di Brera.
Nel 1717-25 circa a Fabbrica Francesco si deve la decorazione ad affresco della volta della Sala Teologica con la rappresentazione del Trionfo della Ragione, ovvero Allegorie delle arti, delle scienze e della teologia. Altro artista che operò all’interno delle sale della Biblioteca è Luigi Vaccani; a lui sono attribuite la decorazione della volta della Sala dei Cataloghi (1818-21), la decorazione della volta della Sala di Maria Teresa (1823-1824) e la decorazione della volta della Sala dei Manoscritti (1835). Delle restanti sale con soffitti decorati, la Sala Manzoniana, l’Ingresso, la Sala di Consultazione e la Sala 12, non si conosce l’artista che operò in ciascuna di esse.
La sala oggetto dell’attuale intervento di restauro presenta una volta a botte decorata con elementi fito-zoomorfi, fasce e rosoni, stesi su una superficie di 77,48 mq. La decorazione floreale si dipana tra figure di sfingi, grifoni, civette e scheletri che diventano elementi decorativi all’interno del fregio in cui sono racchiuse rappresentazioni militari. L’apparato decorativo è eseguito a mezzo fresco nell’impianto generale e rifinito con tinte a calce nei punti di maggior luce e massimo scuro.