Luzzana Restauri

Ogni opera d’arte vive e brilla della propria specificità e ciò impone al restauratore di reinterrogarsi di volta in volta sul significato e sulle finalità del restauro per adattare con discernimento le proprie scelte metodologico-filologiche alla peculiarità dell’oggetto di intervento. Se questo non avvenisse, si calpesterebbe il valore dell’opera d’arte sia in sé sia come patrimonio e testimonianza, che unisce passato e presente e può, e deve, parlare alle generazioni future.

Sulla base di tali considerazioni, ci si rende conto che le esperienze precedenti, lungi dall’essere annichilite, ci aiutano a elaborare e realizzare un progetto di restauro capace di conoscere, rispettare, preservare e valorizzare il gioiello che ci viene affidato. Spesso il confronto con i precedenti interventi di restauro ci confermano la validità di un approccio riflessivo e prudente, riservato e parsimonioso: un approccio che da sempre pratichiamo e che oggi sembra convalidato dall’affermazione di una vera e propria scuola di pensiero, il cosiddetto “Restauro Timido”.

Avvalendoci dei progressi conseguiti dalla tecnologia nei campi della strumentazione e dei materiali per il restauro, ma evitando qualsiasi tipo di estremismo, abbiamo effettuato una scelta operativa guidata da alcuni principi per noi fondamentali:

  1. un intervento minimo: il che significa un’operazione di conservazione che, basata sul rispetto della materia esistente, intervenga il meno possibile su di essa fisicamente;
  2. mantenimento massimo della materia, evitando il più possibile una perdita del materiale di rilevanza storica, artistica, culturale;
  3. reversibilità: ovvero preferire sempre processi reversibili in modo da consentire opzioni più ampie per eventuali modifiche future, per la correzione di problemi imprevisti e per la garanzia dell’integrità del manufatto;
  4. leggibilità: far sì che le parti restaurate risultino sempre distinguibili dall’originale onde non  falsificare la verità storica e artistica;
  5. ultimo ma non meno importante, la sostenibilità che indirizza ad usufruire e godere oggi dell’oggetto d’arte senza distruggere una simile opportunità per le generazioni a venire.